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Rapporto tra presidenze della sinistra democratica negli USA e crisi belliche dalla prima guerra mondiale ad oggi

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    Questo breve testo lo dedico a tutti coloro che pensano che in fin dei conti è meno peggio una sinistra borghese che una destra, in altre parole che è meno peggio un governo democratico di uno poco democratico o per niente democratico.

    Pertanto voglio sottolineare un curioso aspetto sulle “delizie democratiche” che forse potrà contribuire a fare riflettere e semmai un poco vacillare (lo spererei tanto) le convinzioni di tutti quei proletari ancora schierati a sinistra (quella borghese in tutte le sue varianti), i quali sebbene delusi da queste loro formazioni restano pur tuttavia ammaliati dal democraticismo borghese preferendo comunque “meglio la sinistra che la destra”.

    Questa volta però non mi esprimerò in rapporto al quadro elettorale ma alla guerra diretta degli Stati Uniti contro altre nazioni e
    riguarda le diverse presidenze negli Stati Uniti e dal ruolo che esse hanno avuto dalla prima guerra mondiale ed in quasi tutte le successive fino a quest’ultima in Ucraina.

    Ebbene, basta una breve sorvolata storica per vedere che ad iniziare queste guerre sono sempre stati proprio i presidenti più pacifisti, quelli più accreditati, i più vicini alle necessità dei popoli, rispetto ai guerrafondai di dx:

    - Prima guerra mondiale, presidente Wilson Thomas Woodrow (democratico)
    - Seconda guerra mondiale, presidente Franklin Delano Roosevelt (democratico)
    - Guerra di corea 1950 – 1953, Harry Truman (quel democratico che nonostante i giapponesi stessero
    trattando la resa autorizzò il lancio delle due bombe atomiche su Hiroshima il 6 agosto 1945 e su Nagasaki il 9 agosto.
    - Guerra in Vietnam: questa guerra fu combattuta prima dalla Francia e si concluse con la battaglia di Dien Bien Phu,
    combattuta fra il 13 marzo e il 7 maggio 1954 con una sconfitta di quest'ultima, malgrado il notevole impegno militare e il
    crescente supporto logistico e finanziario concesso dagli Stati Uniti d'America secondo la teoria politica della dottrina
    atomica
    di Truman, volta al "contenimento" della «infezione comunista» ovunque nel mondo, anche quando
    mascherata da movimento indipendentista e nazionalista.

    Con la presidenza poi del magnifico campione di democrazia John Fitzgerald Kennedy, su consiglio di Eisenhower venne organizzata una seconda conferenza di Ginevra, con la quale venne sancita nel luglio 1962, tra le grandi potenze, la neutralità del Laos (che divenne in seguito oggetto di interventi segreti delle forze americane e di infiltrazioni continue nordvietnamite), a cui fece seguito il potenziamento della missione militare in Vietnam del Sud, con un notevole incremento di consiglieri militari e con l'afflusso di reparti di forze speciali per organizzare la lotta contro insurrezionale secondo le nuove dottrine belliche sviluppate dal Pentagono. L’escalation militare statunitense, dove fu usato anche il napalm democratico sulle popolazioni civili e che determinò un numero di vittime incalcolabile da una parte e dall’altra, ebbe fine il 30 aprile 1975.

    Passiamo alle guerre dell’ex Yugoslavia

    Dopo la dissoluzione della ex Yugoslavia iniziata nel 1991, nei primi giorni di maggio del 1995 venne lanciata dalle forze croate affiancate da formazioni paramilitari nelle pianure della Slavonia l'operazione ''Lampo'' (''Operacija Bljesak''). Nell'agosto dello stesso anno iniziò anche l'operazione Tempesta nella regione della Krajina. Obiettivo di queste campagne militari era la riconquista del territorio controllato dai serbi. Le operazioni militari in Krajina, che provocarono il massacro di 1.400 civili da parte delle truppe croate e costrinsero alla fuga migliaia di civili, furono approvate dal governo statunitense di Bill Clinton (quello che perse il posto di lavoro per la sua rattusaggine democratica) e da quell’altro timoroso di Cristo (a proposito di porgi l’altra guancia!) il democratico-cristiano tedesco Helmut Kohl, i quali rifornirono di armi e strumentazioni l'esercito croato.
    Secondo lo studioso Ivo Banac, i servizi segreti statunitensi (la CIA e la DIA) fornirono "supporto tattico e d'intelligence" all'inizio dell'offensiva. Più di 200.000 Serbi furono obbligati alla fuga dall'esercito croato, che si rese protagonista di una delle operazioni di pulizia etnica più rilevanti di tutto il periodo 1991-1995 (Wikipedia)

    Tra inciso, voglio ricordare che anche qui da noi, in Italia, abbiamo avuto un altro campione di democrazia che sulla scia degli altri democratici d’oltre oceano si è distinto per il suo pacifismo guerrafondaio, anche se c’entravano sempre gli USA. Tale è stato l’ex primo ministro del consiglio, Massimo D’Alema, formatosi in gioventù come “comunista” alle Botteghe Oscure e poi come democratico progressista nelle varie trasformazioni che hanno interessato Il PCI stalinista, seguite all’abbattimento del muro di Berlino ed al crollo del blocco dell’Est. Questi, durante la sua presidenza del consiglio tra il 98/99 autorizzò il bombardamento di Belgrado durante la guerra dell’indipendenza del Kosovo nella ex Yugoslavia, per ridurre a miti consigli i dirigenti serbi affinché fermassero quell’ “esercito potente” (serbo) che a "a pochi chilometri dai nostri confini spara contro le case dove vivono le famiglie” per cui di fronte “al massacro di donne e bambini” autorizzò il bombardamento di Belgrado dove sotto i colpi dei caccia italiani crollavano comunque le abitazioni, sotto le quali però rimanevano seppelliti anche bambini, anziani, donne infermi ed invalidi, comunque una popolazione inerme, … ma questo era il prezzo della pace! (il virgolettato e dello stesso D’Alema: Che voltastomaco!!!).

    Ed oggi, per ritornare negli USA, affinché non venga interrotta questa gloriosa e cavalleresca tradizione di pace guerrafondaia troviamo proprio il democratico Biden (quello che finalmente ha sconfitto il tanto vituperato Tramp) che, insieme a Putin che però non è per niente democratico ma che gli fa solo da contrappeso, rappresenta un responsabile apicale di questo terribile e sanguinoso incubo guerriero.

    Volevo aggiungere tuttavia un ultima cosa, per non essere tacciato di essere partigiano della sola sinistra democratica borghese, e cioè che purtroppo però questi degni democratici statunitensi si sono fatti strappare di mano nel 1990 dal clan Bush, famiglia borghese di repubblicani di lunga data, l’occasione di scatenare quella che poi fu definita guerra del golfo persico... Nessun problema per i democratici per essersi persi una tale “primizia sanguinolenta”, a prendersi di lì a poco subito la rivincita, a guerra finita (sic!), ci penserà infatti il successore di Bush padre, il già citato democratico Clinton, che da quel momento, per mantenere Saddam Hussein sotto pressione, non farà che bombardare sistematicamente con i suoi caccia le città petrolifere più importanti, tra cui Bassora… dove però ad essere colpiti saranno gli operai che vi lavorano e le loro famiglie.
     
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